Nuovi fascicoli aperti nelle Procure di Bergamo, Vicenza e Catania sulla vicenda Ferragni-Balocco

La vicenda tra l’influencer Chiara Ferragni e l’ad-presidente dell’azienda dolciaria Balocco, Alessandra Balocco, si fa sempre più intricata. Almeno altri tre fascicoli sono stati aperti nelle Procure di Bergamo, Vicenza e Catania e sono stati immediatamente trasmessi ai colleghi di Milano che stanno indagando sui due soggetti per truffa aggravata dalla minorata difesa.

I nuovi fascicoli, che arrivano a Milano ogni giorno, sono tutti a modello 45, ovvero senza ipotesi di reato e indagati. Lo scandalo è ormai noto: la presunta truffa si basava su post sui social con milioni di visualizzazioni e pubblicità ingannevoli che facevano credere ai consumatori che l’acquisto di un pandoro Balocco griffato Chiara Ferragni, al triplo del prezzo di mercato, avrebbe contribuito a fare una donazione all’ospedale Regina Margherita di Torino. Tuttavia, non era così. A causa di questa ipotesi investigativa, l’influencer milanese e l’ad della società piemontese sono indagati per truffa aggravata.

L’inchiesta è partita alla fine di dicembre da uno dei 104 esposti presentati da Codacons e Assourt in altrettante procure. Nei giorni scorsi, l’inchiesta milanese, che ha già visto l’intervento dell’Antitrust, ha registrato una svolta con l’intervento della Guardia di Finanza nella sede di Fossano (Cuneo) della Balocco. Su ordine del procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco, sono stati acquisiti documenti relativi alla campagna pubblicitaria del “Pandoro Pink Christmas” per il Natale 2022.

La vicenda continua a tenere banco e si preannunciano ulteriori sviluppi nelle prossime settimane.

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