La Guardia di Finanza di Pavia ha portato a termine un importante sequestro di immobili per un valore superiore ai 12 milioni di euro a un imprenditore pavese del settore immobiliare che risultava nullatenente dal punto di vista fiscale. Questo imprenditore, un uomo di 70 anni di Gropello Cairoli, aveva utilizzato i soldi evasi per acquistare case, terreni, capannoni e persino un albergo. I militari del comando provinciale di Pavia, dopo un’approfondita indagine economico-finanziaria, sono riusciti a ricostruire un sistema di evasione fiscale basato sulla frode dell’IVA, un sistema che l’imprenditore ha utilizzato per oltre 20 anni. In pratica, l’uomo aveva creato delle società fittizie, con sede in Svizzera, Principato di Monaco e Romania, collegate tra loro attraverso un complicato sistema di partecipazioni, intestate a persone di prestanome.
Nel corso degli anni, l’imprenditore ha effettuato compravendite false di complessi immobiliari al fine di generare crediti IVA a favore delle società acquirenti, soldi che poi venivano reinvestiti nell’acquisto di altri immobili. In questo modo, il 70enne è riuscito a nascondere i propri beni alle richieste di pagamento da parte dello Stato, rendendo inefficace l’attività di accertamento da parte dell’Erario. Per non apparire direttamente coinvolto, ha utilizzato 16 prestanomi e 28 società satellite distribuite tra Italia, Svizzera, Romania e Principato di Monaco.
I soldi risparmiati attraverso l’evasione fiscale sono stati correlati alla progressiva crescita del patrimonio immobiliare dell’uomo. Questa analisi ha portato i finanzieri a classificarlo come evasore fiscale “seriale” e “socialmente pericoloso”, motivo per cui è stata applicata la misura del sequestro dei beni nei suoi confronti. Questa decisione è stata presa dal Tribunale di Milano su richiesta della Procura di Pavia. Sono stati sequestrati 36 appartamenti situati tra Milano e Pavia, 12 cantine e autorimesse, due capannoni, due terreni edificabili, un intero edificio di cinque piani già destinato ad albergo nella provincia di Savona e un ex convento nella provincia di Torino considerato di interesse storico. Il valore totale del sequestro supera i 12 milioni di euro.