Furto o rapina? La difficile distinzione nel caso di Laveno Mombello

Un episodio avvenuto l’estate scorsa nel supermercato di Laveno Mombello ha portato alla luce un interessante dibattito sulla distinzione tra furto e rapina. Due clienti, con due bottiglie di tè sotto braccio e due borse della spesa piene di prodotti da rubare, hanno tentato di far passare il bottino del valore di 150 euro sotto gli occhi della guardia di sicurezza. Tuttavia, la guardia si è accorta del loro tentativo e ha cercato di fermarli, scatenando una lite che ha trasformato il furto in una rapina impropria.

Questo episodio, se dimostrato in tribunale, potrebbe rientrare nei comportamenti di individui al limite, influenzati dall’abuso di sostanze e alcol. A testimonianza di ciò, le diverse bottiglie che la coppia ha tentato di rubare.

Ma c’è di più. Sorprendentemente, i due clienti hanno chiamato il 112 minacciando di denunciare la guardia di sicurezza che li aveva fermati. Questo gesto ha avuto conseguenze gravi per entrambi: l’uomo è stato arrestato e giudicato con un rito alternativo, mentre la donna, di 36 anni, è ancora in carcere e a giudizio per rapina impropria.

La strategia difensiva dell’avvocato Marco Bianchi, difensore dell’imputata, è quella di inquadrare il fatto come una “tentata” rapina impropria, poiché il bottino non è stato portato via, ma è rimasto nelle vicinanze. Tuttavia, si tratta di una strada difficile da percorrere, poiché si basa sul concetto di “possesso” di un bene e su come tale concetto venga considerato dalla giurisprudenza. Se il bene rubato è ancora nel campo visivo del proprietario, si configura il reato di tentato furto; se, al contrario, il bene sottratto “sparisce” alla vista del proprietario (ad esempio, viene nascosto o spostato lontano), la tendenza della giurisprudenza superiore è quella di considerare una vera e propria sottrazione.

Nel caso in questione, la donna imputata è riuscita a uscire dal negozio e a spostare il bottino a una cinquantina di metri dalle casse, fuori dal campo visivo della guardia di sicurezza che si è accorta del furto e ha chiesto spiegazioni ai due, venendo malmenato. Oggi la donna è stata ascoltata in aula e la prossima udienza è prevista per fine febbraio. Sarà interessante vedere come la giurisprudenza valuterà questo caso e se la distinzione tra furto e rapina sarà chiarita definitivamente.

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