Girolamo Emiliani, nato a Venezia nel 1486, è stato un uomo che ha dedicato la sua vita all’assistenza e all’educazione degli orfani. Appartenente a una famiglia nobile, Girolamo è diventato soldato della Serenissima, ma durante la prigionia ha avuto una profonda conversione e ha promesso alla Madonna di cambiare il suo stile di vita se fosse stato liberato. Una volta libero, ha adempiuto alla sua promessa e ha iniziato a dedicarsi ai poveri, agli orfani, agli infermi e a tutte le categorie di bisognosi.
Girolamo ha dispensato il suo patrimonio agli indigenti e ha trasformato la sua casa in un albergo per i poveri. Durante la grande carestia del 1528-29, ha prestato assistenza generosa e costante ai malati degli ospedali degli Incurabili e del Bersaglio. Ha anche iniziato a prendersi cura dei poveri orfani abbandonati, raccogliendoli dalle strade e ospitandoli nella sua casa. Li ha provvisti di tutto il necessario, insegnando loro i principi fondamentali della dottrina cristiana e insegnando loro a lavorare la lana.
Nel marzo del 1532, su invito di alcuni vescovi, Girolamo ha iniziato un viaggio di carità che lo ha portato in varie città del Veneto e della Lombardia per istituire o riorganizzare orfanotrofi e rifugi per le convertite. Nel 1534, la sua Compagnia si è formalmente stabilita a Somasca, un piccolo villaggio vicino a Bergamo, che è diventato la sede centrale dell’istituzione. Dopo la morte di Girolamo, la Compagnia è stata approvata da Paolo III nel 1540 e successivamente elevata a Congregazione dei chierici regolari di Somasca da Pio V nel 1568.
Girolamo è morto di peste l’8 febbraio 1537, vittima della sua stessa dedizione e martire della carità. È stato canonizzato da Clemente XIII il 12 ottobre 1767 e proclamato da Pio XI il 14 marzo 1928 “Patrono universale degli orfani e della gioventù abbandonata”. La sua vita e il suo lavoro sono un esempio di altruismo e compassione che continua a ispirare molte persone oggi.