La provincia di Monza e Brianza ha respirato l’aria più inquinata della Lombardia, secondo i dati pubblicati da Legambiente. Il rapporto evidenzia che le concentrazioni di inquinanti sono rimaste costantemente al di sopra della soglia di legge per la concentrazione media annua. La centralina urbana di Monza ha registrato un valore medio di circa 60 microgrammi per metro cubo, principalmente a causa del traffico urbano. Anche le altre città della pianura lombarda, tra cui Milano, Lodi e Pavia, hanno superato i limiti consentiti.

Nella zona di Varese, Como, Lecco e Sondrio, la situazione è leggermente migliore grazie alla presenza delle montagne, anche se la soglia attuale è considerata obsoleta e in fase di aggiornamento per avvicinarsi al valore raccomandato dall’OMS di 15 microgrammi per metro cubo come media annua.

Bergamo e Brescia hanno già registrato 23 giorni di aria oltre i limiti consentiti nei primi 38 giorni dell’anno, nonostante il limite massimo annuale sia di 35 giorni. Anche Monza, Cremona e Milano hanno superato i limiti per 22 giorni nello stesso periodo.

Legambiente sottolinea che i primi dati del 2024 mostrano un forte deterioramento rispetto all’anno precedente e chiede alla Regione Lombardia di rivedere le misure emergenziali e strutturali. È necessario adottare un modello predittivo e preventivo come già avviene in Emilia-Romagna e ridurre urgentemente il numero di veicoli diesel, responsabili dell’ossido di azoto e del particolato secondario. Inoltre, è importante vietare la diffusione di liquami agricoli durante gli episodi di accumulo di inquinanti.

La situazione dell’aria in Monza e Brianza richiede interventi immediati per garantire la salute dei cittadini.

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