Questo mese ad Inarzo si terrà un doppio incontro con l’autore. Dopo l’evento del 8 febbraio a tema San Valentino, si replica giovedì 15 con i romanzi di Gino Marchitelli. L’appuntamento è sempre nel Salone dell’oratorio di via Vanetti 5, alle ore 21, con ingresso libero.
Gino Marchitelli, nato a Milano nel 1959, ha lavorato per anni come tecnico elettronico sulle piattaforme petrolifere in mare. Oltre a ciò, è da tempo attivo nel campo delle energie rinnovabili e nell’impiantistica elettrica industriale. Ha militato nella Cgil e in Democrazia Proletaria, partecipando alle lotte dei lavoratori delle piattaforme petrolifere e contribuendo alla stesura di un dossier parlamentare di denuncia che ha portato allo scandalo Eni negli anni ’80. Attualmente è membro dell’associazione Libera e del direttivo dell’associazione Arci Ponti di Memoria, che unisce artisti, musicisti, cantanti e narratori per la difesa della memoria della Resistenza e contro le mafie. Fa parte anche del direttivo della sezione Anpi Gisella Floreanini di San Giuliano Milanese. Vive in provincia di Milano e, quando può, si rifugia sul Lago Maggiore o nell’alto Salento brindisino.
Durante l’incontro ad Inarzo, Marchitelli presenterà i suoi romanzi, tra cui l’ultimo uscito intitolato “Milano incidente mortale”. La trama del romanzo si sviluppa attorno a un terribile incidente stradale avvenuto nel quartiere di Lambrate a Milano. Quattro giovani, sotto l’effetto di alcol e droghe, corrono ad alta velocità per le strade mentre la musica a tutto volume nell’auto li stordisce ulteriormente. Durante un sorpasso azzardato, colpiscono frontalmente un’auto con a bordo due donne, Aurelia e Stefania, madre e figlia. L’impatto è devastante. Il commissario Lorenzi, arrivato sul posto con la sua squadra, si trova di fronte a una scena straziante che sconvolge tutti i presenti. Nel frattempo, Giuseppe De Giorgi, muratore, marito di Aurelia e padre di Stefania, è a casa ignaro di tutto e, mentre prepara la cena, aspetta che le sue amate donne tornino. Le chiama ma non rispondono, e viene colto da un brutto presentimento. I ragazzi coinvolti nell’incidente sembrano provenire da famiglie oneste, ma il commissario Lorenzi scoprirà che uno di loro ha collegamenti inquietanti in un noto locale notturno gestito da un pericoloso criminale. Durante le indagini, si troverà ad affrontare una potente organizzazione mafiosa guidata dalla famiglia Lojiacono, mentre al Corvetto una banda rivale, gestita da un personaggio senza scrupoli, noto capo ultras e padre di uno dei ragazzi, sta cercando di espandere il commercio della droga nel sud di Milano. A complicare ulteriormente le indagini arriverà la notizia dell’improvvisa scomparsa di Giuseppe De Giorgi che, non sopportando il dolore, ha deciso di porre fine alla sua vita… o almeno così pensa la polizia. Nel mezzo della tragedia e delle complicate indagini, ostacolate dal Sostituto Procuratore Dottor Monti, il commissario di Lambrate si troverà a svelare un mistero dietro l’altro, tra omicidi e regolamenti di conti, incrociando la vita borderline dei migranti a Ventimiglia e di un combattivo prete di frontiera, Don Tiziano. Aiutato da Cristina e dal suo collega Alessandro di Radio Popolare, il commissario Lorenzi indagherà tra Milano, Borgotaro e la Liguria, arrivando a tirare le fila delle indagini in un finale sconvolgente anche per lo stesso poliziotto di Lambrate. Ma cosa è successo a Giuseppe? La settima indagine di Lorenzi apre una profonda riflessione sulle vittime degli incidenti stradali, causati da imprudenza, distrazione e uso di sostanze, e sul dramma infinito che segna la vita dei sopravvissuti.