La farmacia Comunale 5 di via Borgazzi, nel rione Casignolo di Monza, è un punto di riferimento per i residenti sin dal 1971. Non è solo un luogo dove acquistare farmaci, ma un vero e proprio presidio sanitario, una consulenza veloce, un aiuto in caso di necessità. Ecco perché i cittadini del quartiere si sono mobilitati per difenderla.

Martedì sera si è tenuta un’assemblea indetta dalla Consulta di quartiere, durante la quale i residenti hanno espresso il loro disappunto per la decisione di spostare la farmacia nell’area di via Borgazzi, angolo via Gorizia, distante quasi un chilometro dalla sede attuale. Questo spostamento è previsto per il 2026, quando aprirà una Casa di Comunità.

I cittadini si sono lamentati di non essere stati coinvolti in questa scelta e hanno evidenziato le difficoltà che si troverebbero ad affrontare senza la farmacia, soprattutto considerando che l’età media della popolazione del quartiere è piuttosto alta.

L’assessore al Welfare Egidio Riva ha assicurato che i servizi per il quartiere non verranno tolti, ma migliorati con la realizzazione della Casa di Comunità. Saranno presenti specialisti e saranno erogati alcuni tipi di esami diagnostici, oltre a un servizio aperto 24 ore su 24.

Il direttore generale di FarmaCom, Maurizio Brambilla, ha sottolineato che la farmacia del Casignolo, a causa della sua conformazione, non permette attualmente di offrire servizi aggiuntivi. Ha anche evidenziato alcune problematiche della struttura, come la presenza di umidità. I cittadini si sono chiesti perché negli anni non sia stato fatto nulla per risolvere questa situazione igienico-sanitaria non ottimale e perché non sia stato trovato un locale nelle vicinanze in uno stato migliore.

Si è discusso anche del bilancio in perdita della farmacia, evidenziando la mancanza di interventi per risolvere questa situazione, come azioni di marketing, modifica degli orari e riqualificazione degli spazi.

La preoccupazione per il destino della farmacia si lega anche alla mancanza di medici di medicina generale nel quartiere. Dopo la cessazione del servizio di una dottoressa lo scorso ottobre, è previsto il pensionamento di altri due medici tra maggio e luglio. L’assessore Riva ha ribadito che l’amministrazione comunale non ha il potere di intervenire sulle nomine dei medici, ma può creare le condizioni perché essi possano installarsi nel quartiere.

Giuseppe Tasca della Cooperativa Toti e Pino Saccà, rappresentante degli inquilini Aler, hanno proposto di creare ambulatori medici appositi negli spazi delle realtà che rappresentano.

I cittadini del Casignolo sono determinati a difendere la loro farmacia e sperano che le istituzioni tengano conto delle loro richieste e preoccupazioni.

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