“Processo per la rissa di Capodanno a Barlassina: l’imputato si difende dalle accuse di lesioni personali aggravate”

M.S., trentacinquenne operaio di origini albanesi residente a Cesano Maderno, è stato imputato di lesioni gravi personali aggravate davanti al Giudice Monocratico di Monza. La parte civile è rappresentata da F.R., un giovane conoscente dell’imputato.

Durante l’udienza, M.S. si è difeso affermando di non aver mai ucciso nessuno, nemmeno una gallina, e di non essere in possesso di un coltello quella sera. Ha sostenuto che quanto accaduto è stato un incidente e che non aveva intenzione di ferire il ragazzo.

L’imputato ha raccontato che la serata era iniziata tranquillamente, con una cena in un ristorante insieme al suo fratello, un altro amico e la sorella del ragazzo coinvolto nella rissa. Successivamente, una volta arrivati al locale, è scoppiata una lite a causa di uno sguardo di troppo con il fidanzato della ragazza. Tuttavia, secondo M.S., non è successo nulla di grave. È stato solo quando F.R. è uscito per difendere il fidanzato che il fratello dell’imputato è intervenuto per separarli. A quel punto, il ragazzo ha gettato a terra il fratello di M.S., che ha reagito fingendo di colpirlo con un coccio di bottiglia, ma senza accoltellarlo. L’intento era solo quello di spaventarlo.

Tuttavia, il giovane è rimasto ferito a un braccio e stava sanguinando copiosamente. Un altro amico presente sul posto ha testimoniato di aver legato il braccio ferito con la sua cintura per fermare il sangue, ma non ha ben capito cosa fosse successo.

Dopo la rissa, i due fratelli albanesi si sono dati alla fuga, ma sono stati successivamente rintracciati dai carabinieri di Seregno. Il fratello ventiseienne dell’imputato è stato denunciato per favoreggiamento, ma ha negato di averlo aiutato nella fuga durante l’udienza. M.S., invece, si è costituito da solo quando ha capito di aver ferito il ragazzo senza volerlo.

La vittima è stata trasportata in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale “San Gerardo” di Monza, dove è stata operata e poi dimessa con una prognosi di 30 giorni.

Il processo riprenderà il prossimo 23 maggio con la discussione finale e la probabile sentenza.

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