Lo spaccio di droga nel quartiere San Siro di Milano non si limitava solo a cocaina e hashish, ma coinvolgeva anche ossicodone. Le indagini condotte dalla procura milanese hanno portato all’arresto di 21 persone coinvolte in due associazioni che gestivano il traffico di droga nella zona ovest della città. Gli arrestati, di nazionalità egiziana tranne tre italiani, avevano ruoli ben definiti e tariffe giornaliere per la vendita di sostanze stupefacenti. Durante l’operazione di arresto, le ‘vedette’ utilizzavano segnali acustici per avvertire i complici. Le indagini hanno rivelato che i due gruppi agivano durante l’intera giornata e soddisfacevano la richiesta di almeno 50 clienti al giorno. I ‘galoppini’ incaricati delle consegne venivano retribuiti con somme che variavano dai 60 ai 100 euro a seconda dell’orario di lavoro. L’obiettivo era evitare di esporsi e di maneggiare direttamente la droga. Le attività dei due gruppi, sebbene non fossero collegati tra loro, seguivano lo stesso modus operandi. La banda capeggiata da Said Shaad aveva come base logistica un appartamento in via Tracia, mentre l’altra, guidata dai fratelli Bakhit, si appoggiava a un bar in piazza Monte Falterona. In totale, sono stati contestati 91 capi d’imputazione.

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