Una donna è riuscita a salvarsi da un vortice di sopraffazione grazie a un centro antiviolenza di Varese che l’ha assistita anche nella separazione da suo marito, un uomo che non esitava a pronunciare frasi offensive e intimidatorie nei suoi confronti. La situazione familiare era devastante, con un matrimonio combinato in Marocco e genitori e parenti che esercitavano un controllo oppressivo sulla donna. I maltrattamenti psicologici subiti dalla donna erano costanti, con minacce e violenze fisiche che coinvolgevano anche i loro due figli, diventati involontariamente strumenti di ricatto.

La testimonianza della donna durante il processo è stata toccante, raccontando episodi di violenza subiti anche durante la gravidanza. Un’amica della vittima ha confermato in aula la violenza subita dalla donna, aggiungendo che lei stessa era stata picchiata e ferita dal suo ex marito. Gli atti di accusa contro l’imputato includono maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, con la coppia ora separata e la donna difesa dall’avvocato Marika Pinton.

La storia di questa donna è un esempio di coraggio e resilienza, dimostrando che è possibile uscire da situazioni di violenza domestica e trovare sostegno presso le istituzioni e i centri specializzati. La lotta contro la violenza di genere è ancora lunga, ma storie come questa ci ricordano l’importanza di combattere per i diritti e la dignità di ogni individuo.

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