Il 10 settembre 2022, in una località al confine tra l’Italia e la Svizzera, un giovane di 30 anni è stato gravemente ferito da un colpo di fucile sparato da un cacciatore italiano. Dopo giorni di coma, il giovane è riuscito a riprendersi. Inizialmente, sembrava che il caso fosse di competenza esclusivamente italiana, ma successivamente sono intervenuti anche gli inquirenti svizzeri che hanno avviato un procedimento contro il cacciatore italiano.

Il cacciatore dovrà rispondere di tentato omicidio intenzionale, mentre la Procura italiana aveva archiviato il caso nella prima metà del 2023 per motivi procedurali. La magistratura svizzera ha effettuato approfondimenti per stabilire la propria competenza territoriale e ha emesso un’ordinanza secondo cui la Procura svizzera è competente nel caso.

Nonostante la richiesta della Procura italiana di gestire il procedimento penale, il Tribunale svizzero ha deciso di procedere con l’inchiesta, poiché la Procura italiana aveva archiviato il caso senza esaminarlo nel merito. Ora, salvo ricorsi al Tribunale federale, l’inchiesta della Procura svizzera può procedere.

La vicenda ha destato scalpore sia in Italia che in Svizzera, evidenziando la complessità delle questioni legali che coinvolgono i confini tra i due paesi. Resta da vedere come si evolverà la situazione e quali saranno le conseguenze per il cacciatore e per la vittima.

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