La cittadina di Tirano sembra essere immersa in una malinconica atmosfera di ricordi e nostalgia. Molte iniziative che una volta animavano la vita del paese sembrano essere svanite nel nulla, lasciando un vuoto che pesa sul cuore dei suoi abitanti.

La Confraternita del Chisciöl, che per quasi 15 anni ha valorizzato il piatto tipico tiranese, la Pro loco e il Trenino Giallo sono solo alcuni esempi di ciò che è andato perduto nel tempo. Le feste nell’Alpe Trivigno, il servizio passeggeri del Bus della Società Perego e la succursale delle Poste di Madonna sono solo alcuni dei ricordi di un passato che sembra ormai lontano.

La speranza di un ritorno ai tempi passati è ancora viva, ma è necessario che le future amministrazioni si impegnino a ridare vita alle iniziative che hanno reso Tirano un luogo speciale. È importante che i politici e gli amministratori locali si rendano conto dell’importanza di sostenere le iniziative popolari e di non lasciarle morire a causa di ostacoli burocratici ed economici.

La storia del Trenino Giallo, nato dai desideri dei bambini di Madonna di Tirano, è un esempio di come la magia e la fantasia possano trasformare la realtà. La fata di Miralago ha esaudito i desideri dei bambini, regalando loro un trenino giallo che ha portato gioia e divertimento in tutto il paese.

Ma come spesso accade, anche le cose più belle hanno una fine. Il Trenino Giallo ha smesso di circolare, lasciando un vuoto nel cuore dei bambini e degli abitanti di Tirano. È importante che gli amministratori locali capiscano che privare la comunità di gioia e felicità è come oscurare il sole in una giornata di sole.

Ezio, con il suo racconto, invita tutti a riflettere su ciò che è stato e su ciò che potrebbe essere, sperando in una nuova “Risurrezione tiranese” che riporti la luce e la gioia nei cuori di tutti gli abitanti del paese. Che il Trenino Giallo possa tornare a sfrecciare per le strade di Tirano, portando con sé la magia e la felicità che solo i sogni dei bambini possono regalare.

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