La città di Tirano sembra essere immersa in un’atmosfera di malinconia e nostalgia, poiché molte iniziative e servizi che erano parte integrante della vita quotidiana dei residenti sono scomparsi nel nulla. La Confraternita del Chisciöl, la Pro loco, il Trenino Giallo e altre attività che portavano allegria e vitalità alla comunità sono ormai solo ricordi lontani.

Ezio (Méngu) riflette su quanto sia triste vedere tutto ciò che un tempo era vivo e attivo nella città ora svanire lentamente, come un pallone aerostatico che si sgonfia e cade a terra. Si chiede se ci sarà mai un’amministrazione capace di ridare vita a queste iniziative e di far rivivere il passato glorioso di Tirano.

Il narratore invita i residenti, giovani e anziani, e soprattutto gli amministratori locali a leggere una fiaba che racconta la nascita del Trenino Giallo di Tirano. Questa storia magica e coinvolgente ricorda l’importanza di coltivare e sostenere le iniziative popolari, affinché non muoiano nel nulla a causa di complicazioni burocratiche ed economiche.

Infine, Ezio (Méngu) ricorda che la felicità dei bambini e il benessere della comunità sono tesori preziosi da preservare. La storia del Trenino Giallo dimostra che anche le fate possono realizzare i desideri dei più piccoli, trasformando un sogno in realtà e portando gioia a tutti. Speriamo che un giorno il Trenino Giallo possa tornare a circolare per le strade di Tirano, riportando allegria e sorrisi a grandi e piccoli.

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