Il piazzale della Basilica a Madonna di Tirano: una storia di pericoli e segnalazioni

Non serve andare fino in Patagonia, in Argentina, sul CERRO TORRE per sentire le pietre urlare CRACK CRACK… Bastava sostare sul piazzale della Basilica a Madonna di Tirano.

È proprio qui che, nel lontano 1958, ho assistito alla posa e all’inaugurazione del nuovo Sagrato, ad uso pedonale. Tuttavia, nel 1983, ho visto alcune auto parcheggiate sul Sagrato e ho udito un sinistro crack crack.

Ho subito intuito il pericolo che si stava creando e ho segnalato la situazione al Comune di Tirano. Consigliavo la posa immediata di panchine e fioriere perché l’ANAS, continuando ad asfaltare la Statale, aveva portato allo stesso livello la strada e il Sagrato. Prima, il Sagrato era inferiore di 20 cm e le auto non osavano fare il gradino per non danneggiare le sospensioni e le ruote.

Proponevo di asportare completamente l’asfalto di 30 cm. Prima che decidessero di mettere pali di ferro e catene, anche i camion durante la frana di Tresenda del 1983 avevano trovato da parcheggiare comodamente, rompendo le lastre.

Recentemente, il poeta dialettale Ezio Maifrè, noto come nonu Mengu, ha sollecitato un intervento del Sindaco Franco Spada, poiché i proprietari sono i cittadini tiranesi, e ha chiesto aiuto alla Diocesi di Como e al Vescovo-Cardinale Oscar Cantoni che gestiscono il Santuario.

Spero che si ricordino anche, dopo tanti anni, di mettere lo gnomone sulla meridiana restaurata (il chiodo che con la sua ombra indica l’ora solare).

In conclusione, è importante agire con buona volontà e essere amati dal Signore.

Bernardo Gabriele Ferrari, il cittadino tiranese.

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