Giorgio Tagliabue ha deciso di condividere una storia familiare che ha segnato profondamente la sua vita: quella del padre, Carlo Antonio Tagliabue, un ex alpino che ha vissuto le atrocità della guerra e della prigionia durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo anni di silenzio, Giorgio ha deciso di aprire una cassettina di legno contenente i documenti del padre e di raccontare la sua storia per educare i giovani alla pace e alla non violenza.

Carlo Antonio, arruolato nel Reggimento Artiglieria Alpina Tridentina, ha partecipato alla campagna di Russia e alla battaglia di Nikolajevka nel gennaio del 1943. Dopo aver sofferto fame, freddo e brutalità della guerra, è stato deportato in un campo di lavoro e prigionia in Polonia, dove ha vissuto tra patimenti, fame e soprusi.

Rientrato in Italia dopo la fine della guerra, Carlo Antonio è stato accolto con gioia dalla sua famiglia, che lo credeva morto. Nonostante le sofferenze subite, ha deciso di non aderire alla Repubblica Sociale nazifascista e di resistere agli oppressori. Grazie alla sua forza di volontà e alla solidarietà di altri prigionieri, è riuscito a sopravvivere e a tornare a casa.

Oggi, Giorgio Tagliabue vuole trasmettere la storia del padre ai giovani, affinché possano comprendere l’importanza della pace e della memoria storica. La medaglia d’onore alla memoria conferita a Carlo Antonio nel 2017 è un riconoscimento del suo coraggio e della sua determinazione, che devono essere tramandati alle generazioni future. La storia di Carlo Antonio Tagliabue è un monito contro ogni forma di dittatura, guerra e violenza, e un esempio di resilienza e umanità da cui trarre insegnamento.

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