I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese hanno portato avanti un’operazione di polizia economica-finanziaria che ha portato alla denuncia di più di 500 soggetti che avevano percepito illecitamente circa 3 milioni di euro di sussidi. Inoltre, sono stati bloccati ulteriori 2 milioni di euro che sarebbero stati erogati indebitamente.

L’indagine è stata avviata grazie a un’analisi di rischio dettagliata, che ha permesso di verificare la corretta erogazione della spesa pubblica nei confronti di soggetti extracomunitari residenti nella provincia di Varese, che avevano percepito il sussidio nel periodo dal 2019 al 2023.

Dopo un’attenta analisi dei dati incrociati con quelli dei fruitori del reddito di cittadinanza, è emerso che molti dei soggetti denunciati non possedevano il permesso di soggiorno di lungo periodo necessario per accedere al sussidio. Altri, invece, non avevano trascorso il periodo minimo di 10 anni in Italia, come richiesto dalla legge per accedere al reddito di cittadinanza.

Le Fiamme Gialle hanno denunciato questi casi alla Procura di Varese e di Busto Arsizio, portando alla luce numerose irregolarità. Anche se la legge di Bilancio del 2023 ha abolito il reddito di cittadinanza a partire dal 2024, i responsabili che hanno percepito il sussidio in modo indebito fino al 31 dicembre 2023 sono ancora passibili di responsabilità penale.

Le indagini preliminari sono state concluse e molti soggetti sono stati rinviati a giudizio. La Guardia di Finanza ha calcolato che sono stati indebitamente percepiti quasi 3 milioni di euro e ha segnalato le irregolarità anche all’I.N.P.S., che ha bloccato l’erogazione di ulteriori 2 milioni di euro e avviato le procedure per il recupero delle somme indebitamente percepite.

È emerso che molti richiedenti avevano fornito informazioni non veritiere per ottenere il reddito di cittadinanza o avevano omesso di comunicare variazioni che avrebbero dovuto comportare la cessazione del sussidio.

L’azione di contrasto alle frodi nel settore delle prestazioni sociali destinate alle fasce deboli della popolazione è stata intensificata, grazie al costante controllo del territorio e all’analisi dei rischi fornita dalle banche dati della Guardia di Finanza.

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