L’inchiesta condotta dalla procura di Perugia ha portato alla luce un vero e proprio scandalo riguardante l’attività di dossieraggio nei confronti di politici, vip, imprenditori e amministratori. Sono stati scoperti oltre 800 accessi abusivi a banche dati riservatissime, con l’obiettivo di estrarre informazioni su personalità di spicco della politica e dell’imprenditoria.

Tra le vittime di queste incursioni informatiche ci sono nomi noti come Fedez, il ministro Guido Crosetto e Gianfranco Librandi, imprenditore dell’azienda saronnese Tci e ex deputato. Questo grave episodio ha scosso l’opinione pubblica e ha portato alla luce il rischio a cui sono esposti i dati sensibili di personaggi pubblici e privati.

L’inchiesta, guidata da Raffaele Cantone, coinvolge una quindicina di persone, tra cui anche giornalisti accusati di aver partecipato all’attività abusiva. Si tratta di un caso che solleva molte domande sulla sicurezza delle informazioni personali e sulla necessità di proteggere la privacy di tutti, indipendentemente dal ruolo che si ricopre nella società.

È importante che episodi come questo vengano portati alla luce e che vengano adottate misure per prevenire futuri attacchi informatici. La tutela della privacy e dei dati personali deve essere una priorità per tutti, al fine di garantire la sicurezza e la riservatezza delle informazioni sensibili.

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