Il mondo della musica trap italiano è stato scosso dalla tragica notizia della morte del giovane trapper Jordan Tinti, noto anche come Jordan Jeffrey Baby. A soli 27 anni, il ragazzo di Bernareggio è stato trovato senza vita nella sua cella a Pavia, dove stava scontando una condanna di quattro anni e quattro mesi per rapina con l’aggravante dell’odio razziale.

Jordan era già stato salvato in passato da tentativi di suicidio, ma questa volta sembra che non abbia avuto la forza di combattere la sua depressione. La revoca della misura di affidamento terapeutico, che lo ha riportato in prigione, potrebbe aver contribuito alla sua decisione estrema.

La sua storia è stata segnata da un episodio di violenza razzista, una rapina in stazione insieme al collega Gianmarco Fagà, conosciuto come Traffik. L’aggressione all’operaio nigeriano Francis Aliu Yaogeh, con insulti razzisti e tutto documentato su video, ha portato alla condanna di entrambi i trapper.

La morte di Jordan Tinti è un triste epilogo di una vita segnata da errori e sofferenza. La musica trap italiana perde uno dei suoi talenti, lasciando un vuoto nel cuore dei suoi fan e della sua famiglia. Speriamo che la sua storia possa sensibilizzare sulle conseguenze dell’odio e della violenza, e portare a una maggiore consapevolezza e rispetto reciproco.

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