Sono state sgominate le piste di sci della Valtellina, ma non per via delle abbondanti nevicate. Grazie a un’ampia operazione della squadra Mobile di Sondrio, è stata smantellata una banda legata alla mafia albanese che utilizzava le piste da sci di Livigno per il traffico di cocaina. Dodici misure cautelari sono state eseguite tra Livigno, Sondalo, Torino e Rimini. Sei persone sono finite in carcere, cinque agli arresti domiciliari e una con l’obbligo di dimora.
Il gergo utilizzato dagli indagati rivelava il legame con la Valtellina. La cocaina veniva ordinata al telefono con il termine “bresaola”, mentre la vendita avveniva in macchina in zone isolate di Livigno. Per non destare sospetti, le mogli e persino i figli dei trafficanti erano presenti durante le transazioni, incluso neonati.
Le forniture di cocaina partivano da Bruxelles, passavano per Torino e la Brianza per poi raggiungere la Valtellina, dove venivano suddivise in dosi e cedute agli spacciatori locali.
Le indagini della Polizia hanno rivelato legami delle famiglie coinvolte con il clan mafioso di Scutari, in Albania. Si tratta di famiglie apparentemente rispettabili e ben integrate nel tessuto sociale ed economico di Livigno, il che ha reso complesse le indagini che hanno richiesto numerosi pedinamenti e intercettazioni.
Durante l’indagine, gli agenti hanno scoperto anche che gli indagati si occupavano dello spaccio di hashish. Sono stati eseguiti otto arresti in flagranza di reato e sequestrati diversi chili di cocaina, eroina e hashish.