Un episodio di discriminazione di genere ha scosso la scuola primaria “Corridoni” di Como, dove un’educatrice è stata sospesa per aver apostrofato un bambino con un termine offensivo. Nonostante la decisione immediata di sospendere l’educatrice, i genitori dei bambini coinvolte lamentano il silenzio e la mancanza di dialogo da parte della scuola.

A distanza di due mesi dall’episodio, nessuna comunicazione è stata fatta ai bambini per spiegare loro cosa è successo e perché non sarebbe dovuto accadere. I genitori si sentono trascurati e chiedono maggiore trasparenza e coinvolgimento da parte dell’istituto scolastico.

Il Comune di Como, dal canto suo, ha inviato un supervisore nella scuola per verificare la situazione e ha dichiarato di non aver riscontrato criticità. Tuttavia, i genitori continuano a chiedere un confronto con la giunta comunale per discutere delle attività scolastiche e del servizio post-scuola.

La vicenda mette in luce la necessità di una maggiore attenzione all’educazione dei bambini e alla gestione dei conflitti all’interno delle scuole. È importante che le istituzioni agiscano con tempestività e trasparenza per garantire un ambiente educativo sano e rispettoso per tutti i bambini.

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