Il castello dell’Innominato, conosciuto storicamente come rocca di Vercurago, è una fortezza risalente al XIII secolo situata su un’altura al confine tra i comuni di Lecco e Vercurago. Da qui si può ammirare una splendida vista sul fiume Adda, sul lago di Olginate e naturalmente sul lago di Como. Secondo la tradizione popolare, lo scrittore Alessandro Manzoni si ispirò a questa rocca per ambientare la residenza dell’Innominato nel suo romanzo I promessi sposi.
Il castello sorge sul Tremasasso, un’altura di roccia calcarea abitata sin dalla prima età del ferro dalla cultura di Golasecca. Dopo essere appartenuto alla famiglia dei Benaglio nel XIII secolo, passò ai possedimenti della Repubblica di Venezia dopo la pace di Lodi. Distrutto più volte nel corso dei secoli, fu parzialmente ricostruito dai padri somaschi alla fine del XIX secolo. Nella torre del castello è conservata una rappresentazione scultorea di un episodio della vita di san Girolamo Emiliani.
Secondo la tradizione popolare, Alessandro Manzoni si ispirò alla rocca di Vercurago per l’ambientazione della residenza dell’Innominato ne I promessi sposi. Nonostante la descrizione manzoniana fornisca un’immagine confusa del castello, ci sono numerosi elementi che fanno ipotizzare che il Manzoni abbia preso spunto proprio da questa rocca.
Il castello dell’Innominato si trova in posizione dominante rispetto alla valletta dove san Girolamo costruì i ripari per i suoi orfani. La rocca di Vercurago appare come un poggio che sporge in fuori da un’aspra giogaia di monti, molto simile a quanto descritto da Manzoni nel suo romanzo.
Oggi il castello ospita l’esposizione permanente “La Rocca dell’Innominato tra paesaggio, storia e letteratura”, e nel dicembre 2019 sono stati completati i lavori di restauro del complesso. Visitare il castello dell’Innominato significa immergersi nella storia e nella letteratura di Alessandro Manzoni, rivivendo i luoghi descritti nel suo celebre romanzo.