Il pericolo è stato evitato con successo. È possibile affermarlo senza timore di essere smentiti. Se non fossero stati rimossi i detriti del vecchio campeggio, l’esondazione di questi giorni li avrebbe trascinati nel lago di Varese. Questo era il timore che ha accompagnato tutto il periodo in cui è stato lavorato per la bonifica dell’area. Fortunatamente, ora non c’è più traccia dei detriti delle vecchie casette e roulotte.

Ivano Panzeri, il proprietario dell’ex “Sette Laghi”, può essere soddisfatto. L’area che ospitava l’ex campeggio di Azzate è tornata pulita: niente più rifiuti, niente più detriti. La nuova proprietà ha rimosso tutto, ma il lavoro è durato alcuni mesi e ha avuto un costo altissimo, quasi due milioni di euro.

Questa vicenda è ormai passata alla storia: quando Panzeri si è aggiudicato l’area all’asta, non si aspettava di aver acquistato un terreno ricoperto da ogni tipo di rifiuto, i resti di casette e roulotte demolite per decisione del tribunale. Chi doveva occuparsi della rimozione delle macerie non lo aveva fatto: tutto era stato abbattuto, ma invece di essere portato nei centri di smaltimento era rimasto lì, abbandonato.

Di fatto, la responsabilità è ricaduta su chi aveva acquistato l’area. Era marzo 2022 e in questi due anni le questioni giudiziarie hanno rallentato il progetto di Panzeri che prevede la realizzazione di un “glamping”, un campeggio con tende e bungalow moderni e di lusso e un’azienda agricola.

Anche il Comune di Azzate e la Provincia di Varese sono coinvolti, valutando l’idea del glamping in ogni sua parte. “Dovremmo essere a buon punto – spiega Panzeri – Abbiamo avuto incontri con l’amministrazione di Azzate che sembra favorevole a un avvio rapido dei lavori e con Villa Recalcati con cui stiamo cercando un accordo per proteggere il canneto nel punto di accesso al lago. Le analisi del suolo hanno confermato che non ci sono residui inquinanti e ora stiamo aspettando il nullaosta di Arpa e della Procura”.

È ancora troppo presto per parlare dell’inizio dei lavori, ma almeno c’è una buona notizia: non ci sono state conseguenze dopo le piogge degli ultimi giorni che hanno fatto esondare il lago anche in quel punto, il terreno era ormai libero da detriti. “Abbiamo valutato di arretrare il posizionamento dei bungalow e delle tende di circa 150 metri rispetto alla riva – dice Ivano Panzeri – Resterà prato o bosco. Per fermare l’acqua del lago in caso di forti precipitazioni, abbiamo pensato di realizzare, con il consenso di un geologo, un terrapieno alto circa 80 centimetri che partirà dalle ali laterali del campeggio e fungerà da barriera di protezione. Sarà una piccola collina decorata con piante che non ostacolerà il passaggio degli animali. Dovrebbe essere sufficiente per le piccole esondazioni”.

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