La morte del trapper Jordan Jeffrey Baby, avvenuta nella sua cella del carcere di Torre del Gallo, ha sollevato dubbi e perplessità che hanno portato la Procura di Pavia a nominare due medici legali e un tossicologo per fare chiarezza sulla vicenda. L’avvocato della famiglia ha sollevato significativi dubbi sull’ipotesi di un suicidio volontario, sostenendo che vi siano “diverse anomalie” che richiedono un’approfondita indagine.

Jordan Tinti, 27 anni, aveva un passato segnato da una condanna per rapina aggravata dall’odio razziale e stava scontando una pena di quattro anni e quattro mesi di reclusione. Recentemente era stato rinchiuso nuovamente in carcere a Pavia a seguito di violazioni delle regole della comunità, denunciando di essere stato vittima di abusi sessuali e maltrattamenti.

L’avvocato della famiglia ha annunciato l’intenzione di depositare una querela per chiedere un’inchiesta approfondita e trasparente su possibili istigazioni al suicidio o forme di omicidio colposo. L’importanza e la complessità del caso sono testimoniati dal coinvolgimento di medici legali e tossicologi, incaricati di condurre ulteriori esami nell’ambito dell’inchiesta per omicidio colposo.

Resta ora da attendere i risultati degli esami e le conclusioni dell’inchiesta per fare piena luce sulla verità dietro la morte del giovane trapper Jordan Jeffrey Baby, continuando a sollevare domande su giustizia e responsabilità.

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