Nuovi dettagli emergono sull’incursione avvenuta mercoledì 20 marzo nel piazzale di Malpensa da parte di un gruppo di attivisti anarchici che avevano l’intenzione di fermare il rimpatrio di un irregolare in Marocco. Tuttavia, si è scoperto che si erano sbagliati di persona. L’uomo per il quale volevano intervenire non si trovava a Malpensa, ma era stato già rimpatriato da Bologna.
Nell’aereo Air Maroc che partiva da Malpensa c’era invece un altro uomo che aveva ricevuto un ordine di espulsione dal questore di Bergamo. Gli attivisti anarchici, appartenenti alla rete No CPR, hanno comunque accolto l’azione come valorosa, nonostante l’errore commesso.
Un dettaglio più serio è emerso successivamente: la persona per la quale volevano impedire il rimpatrio è la stessa coinvolta in tafferugli a Torino. Si tratta di un individuo con ben tredici sentenze di condanna, comprese nove condanne definitive per vari reati. Gli anarchici avevano violato gli accessi a Malpensa per lui, ma in realtà era già partito da Bologna per Casablanca.
Gli attivisti fermati a Malpensa sono stati trattenuti fino a tarda serata, con uno di loro rilasciato con una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Gli altri sono invece in carcere con varie accuse, tra cui resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti. Due si trovano nel carcere di Busto Arsizio e due nel carcere di San Vittore, con la convalida degli arresti attesa per domani.