Ieri in aula al Tribunale di Milano, si sono susseguite delle testimonianze scioccanti riguardo alla morte di Giulia Tramontano, uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello lo scorso anno a Senago. La sorella di Giulia, Chiara Tramontano, ha raccontato con dolore e rabbia le ultime settimane di vita della giovane, incinta al settimo mese al momento della sua tragica morte.

Secondo la testimonianza di Chiara, Giulia aveva iniziato a manifestare strane sensazioni riguardo al cibo, dicendo che tutto aveva un sapore strano e che il latte sembrava essere contaminato. Si è scoperto che Giulia, senza saperlo, era stata avvelenata per mesi con veleno per topi e ammoniaca, presumibilmente da parte di Impagnatiello. La giovane cercava di alleviare il mal di stomaco costante bevendo tisane, ma senza trovare sollievo.

Dopo aver scoperto di essere incinta e aver sospettato un tradimento da parte del compagno, Giulia aveva pensato di interrompere la gravidanza per evitare di portare avanti una vita con chi le aveva causato tanto dolore e le aveva mentito. Tuttavia, dopo aver ricevuto le foto dell’ecografia, Giulia si era sentita già madre e aveva deciso di crescere il bambino da sola.

Chiara ha anche raccontato di aver avuto dei sospetti riguardo alla scomparsa di Giulia, poiché Impagnatiello non sembrava preoccupato e prendeva tempo invece di cercarla attivamente. Il processo a carico di Impagnatiello proseguirà il prossimo 4 aprile, mentre la famiglia di Giulia cerca giustizia per la giovane donna e il suo bambino non nato.

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