Una grande folla si è riunita questa mattina a Bernareggio per salutare Jordan Tinti, il giovane trapper morto di recente nel carcere di Pavia. Familiari, amici e fan hanno voluto rendere omaggio al ragazzo di 26 anni, la cui morte è ancora oggetto di indagine. Sebbene l’ipotesi del suicidio sembri la più plausibile, il padre di Jordan non crede che il figlio abbia deciso di togliersi la vita e, insieme al suo avvocato, vuole fare luce sulla sua scomparsa, ipotizzando un possibile omicidio.
Oggi è stato un giorno di dolore per tutti coloro che hanno partecipato al funerale di Jordan presso la Sala del Commiato del cimitero di Bernareggio. La salma è stata trasportata dal carcere di Pavia e la cerimonia è stata officiata da don Claudio, cappellano del Beccaria di Milano. Anche il sindaco di Bernareggio, Andrea Esposito, ha voluto esprimere il suo cordoglio, sottolineando come la morte del trapper rappresenti una sconfitta per la società attuale, incapace di ascoltare i giovani che esprimono il loro malessere attraverso la musica.
Jordan Jeffrey Baby, conosciuto come il trapper Jordan Tinti, ha vissuto una vita complicata che si è conclusa troppo presto. Forse aveva deciso di intraprendere un percorso diverso, lontano dalla violenza che lo aveva portato in carcere. La sua morte rappresenta la fine di una giovane vita segnata da gesti discutibili, come la rapina con aggressione che lo ha condotto dietro le sbarre.