Il Comando dei Vigili del Fuoco di Monza e Brianza è nuovamente coinvolto in uno scandalo che ha messo sotto accusa un secondo pompiere per presunte truffe ai danni dello Stato. Questo nuovo episodio segue da vicino l’indagine avviata lo scorso dicembre, che ha portato all’arresto di un altro vigile del fuoco per abuso di potere e appropriazione indebita.
Il pompiere coinvolto in questa vicenda è accusato di aver partecipato alla cosiddetta “truffa del cartellino di presenza”, riguardante le ore di lavoro straordinario. Pare che i due indagati abbiano trovato un modo per timbrare il cartellino l’uno per l’altro, al fine di simulare una presenza in ufficio non veritiera.
Le cifre contestate sono significative: al primo vigile del fuoco sono stati contestati oltre 2.300 euro, mentre al secondo, per il quale non sono state emesse misure cautelari, circa 1.600 euro. Entrambi gli indagati sono assistiti dagli avvocati Paolo Rivolta e Monica Mariani.
Le indagini preliminari della Procura di Monza sono state concluse e ora si attendono ulteriori sviluppi. Resta da vedere quali saranno le conseguenze per i due vigili del fuoco coinvolti in questa vicenda.