I terreni di via Marelli a Monza torneranno all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Questa decisione è stata anticipata dal vicesindaco Egidio Longoni, che ha sottolineato i costi troppo elevati per bonificarli dalle sostanze inquinanti e dai rifiuti tossici rinvenuti di recente. Si stima che siano necessari almeno 1,5 milioni di euro per la bonifica, una cifra che al momento il Comune non può sostenere.

I terreni confiscati erano entrati nelle disponibilità dell’amministrazione comunale circa un anno e mezzo fa e rappresentavano la prima iscrizione nel patrimonio comunale di beni provenienti da una confisca alla criminalità organizzata. Inizialmente, si pensava di utilizzarli per scopi istituzionali, sociali o economici.

Dopo un’analisi più approfondita, si è scoperto che i terreni contenevano sostanze inquinanti di cui bisognava occuparsi. Longoni ipotizza che l’Agenzia possa prendersi carico delle operazioni di bonifica utilizzando i fondi a sua disposizione.

La restituzione dei terreni all’Agenzia comporterebbe che finiscano poi al demanio, ma Longoni lascia aperta la possibilità di continuare a lavorare su un progetto che prevedeva la realizzazione di alloggi per persone in condizioni di fragilità e uno spazio educativo sulla legalità. Questa scelta sarebbe particolarmente significativa, considerando che non lontano da quei terreni sono stati rinvenuti i resti della testimone di giustizia Lea Garofalo, uccisa dall’ndrangheta nel 2012.

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