A Magenta è stato scoperto il deposito fiscale della banda di evasori smantellata oggi, martedì 26 marzo, dalla Guardia di Finanza, che vendeva carburante a prezzi sottocosto dopo averlo importato principalmente dalla Slovenia e dalla Croazia. Questa banda, coinvolta in una maxi frode per evadere l’Iva, si avvaleva di 41 società “cartiere” con sede in Campania e Lombardia, che avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti per oltre un miliardo di euro, con un’evasione fiscale di 260 milioni di euro.
Le autorità hanno eseguito otto misure cautelari nei confronti dei dieci membri della banda, molti dei quali legati da legami di parentela. I finanzieri di Bologna, Napoli e Roma, coordinati dalla Procura europea, hanno notificato cinque arresti ai domiciliari, tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e sequestrato beni per un valore di 300 milioni di euro, intestati a 59 persone e 13 imprese. Al vertice di questa organizzazione criminale c’era una società con sede a Rovigo e un deposito fiscale a Magenta.
Secondo le indagini, una parte dei proventi, circa 35 milioni di euro, sarebbero stati riciclati trasferendoli prima su conti correnti di società ungheresi e rumene, per poi essere convertiti in contanti destinati ai capi della banda.