I Carabinieri della Sezione operativa della Compagnia di Bergamo hanno deferito in stato di libertà un giovane di origini napoletane per il reato di tentata truffa aggravata ai danni di un’anziana signora residente in città. Il tentativo è stato attuato con modalità, purtroppo, note e collaudate. Nel pomeriggio del 20 marzo, la donna, 86 anni, è stata contattata tramite il suo telefono fisso da individui che si sono spacciati per Carabinieri. Le è stato comunicato che suo figlio aveva causato un incidente stradale con feriti e che era stato fermato. A titolo di “cauzione”, è stata richiesta una somma di 10.000 euro in contanti da consegnare a una persona di fiducia incaricata dal legale del figlio. Quest’ultima sarebbe passata a raccogliere il denaro presso l’abitazione della signora. Non disponendo di una simile somma, la donna ha racimolato 800 euro e alcuni oggetti in oro, incluso l’anello nuziale del defunto marito. Fortunatamente, grazie ad un servizio preventivo messo in atto per contrastare questo tipo di reati, i Carabinieri hanno individuato un individuo sospetto nei pressi dell’abitazione della vittima, presumibilmente incaricato di raccogliere il bottino della truffa. Gli accertamenti sul cellulare del sospetto hanno confermato i sospetti, dimostrando che stava ricevendo istruzioni dal suo complice per raggiungere la casa della vittima. Quando i Carabinieri si sono presentati all’abitazione per informare la donna di quanto stava accadendo, l’anziana signora, credendo fossero i rappresentanti incaricati del ritiro, li ha accolti con i gioielli e il denaro pronti per essere consegnati. Nonostante gli sforzi preventivi delle forze dell’ordine, la lotta contro questo tipo di reati continua. Le Stazioni Carabinieri della provincia di Bergamo tengono costantemente campagne di sensibilizzazione. In caso ci sia il sospetto di essere vittime di truffe, la raccomandazione è di contattare il numero d’emergenza 112. È importante ricordare che le forze dell’ordine non chiedono mai la consegna di denaro o gioielli, pertanto simili richieste devono essere considerate come un campanello d’allarme per possibili truffe in corso.

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