Le aggressioni alla polizia sono un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante. L’arresto di un marocchino e un algerino, entrambi irregolari, dopo disordini avvenuti venerdì 22 marzo, è solo l’ultimo episodio di una serie di attacchi ai danni delle forze dell’ordine. Durante l’arresto, uno dei rapinatori ha colpito un poliziotto con un portone e un’altra poliziotta con una testata al viso, causandole la rottura delle ossa del naso.

I due autori rimanenti sono stati identificati grazie alle telecamere di videosorveglianza e arrestati in seguito. Uno dei due, un 19enne marocchino con precedenti per spaccio di droga, è stato trovato in viale Monza, mentre l’altro, un 17enne algerino, era in via Padova. Quest’ultimo avrebbe dovuto trovarsi in una comunità per minori, ma era scappato lo scorso novembre.

Durante gli arresti, entrambi i giovani hanno opposto resistenza e hanno cercato di fuggire, mettendo in pericolo l’incolumità degli agenti. In particolare, l’algerino ha incitato gli altri presenti a intervenire contro l’arresto, attaccando i poliziotti con bottiglie e rifiuti raccolti nei cassonetti. Anche un italiano, appartenente ai centri sociali della zona, ha preso parte all’aggressione contro le forze dell’ordine.

Nonostante la gravità degli eventi, non sono emersi video o fotografie su TikTok o Instagram, cosa insolita per la vivace realtà milanese. È come se la pubblicazione di tali contenuti fosse organizzata, per nascondere la verità sugli attacchi alla polizia. È importante denunciare e condannare questi comportamenti, che mettono a rischio la sicurezza di tutti.

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