Nel corso della nottata sono giunti a Lampedusa 333 migranti a bordo di sei barchini soccorsi al largo dell’isola, mentre un settimo è arrivato autonomamente sulla spiaggia della Guitgia. Ieri sono stati 16 gli approdi, per un totale di 670 migranti. Tra di loro c’erano bengalesi, egiziani, pakistani, gambiani, nigeriani, senegalesi, guineani, malesi e ivoriani, inclusi donne e minori. Dopo un primo controllo sanitario, sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola, dove attualmente risiedono 1.263 ospiti, tra cui 157 minori non accompagnati.

Per cercare di alleviare la presenza nella struttura di prima accoglienza, sono stati pianificati tre spostamenti: 261 persone partiranno con il traghetto per Porto Empedocle, 180 con un volo per Bergamo e un altro trasferimento in motonave è in fase di organizzazione. La Guardia costiera e la Guardia di finanza sono impegnate senza sosta nei soccorsi e negli intercetti, grazie anche alle condizioni meteo favorevoli.

Tuttavia, ieri si è verificato un episodio preoccupante quando la Guardia costiera libica ha sparato vicino alla nave Mare Jonio della ong Mediterranea Saving Humans mentre soccorreva migranti in acque internazionali. Nonostante ci siano state 58 persone salvate, si teme che ci siano migranti dispersi in mare a causa della confusione generata dall’azione della Guardia costiera libica.

Denny Castiglione, capomissione di Mediterranea Saving Humans, ha raccontato l’accaduto, descrivendo un’azione minacciosa e violenta da parte della Guardia costiera libica durante i soccorsi in mare. La situazione continua a essere molto delicata e richiede una risposta urgente e coordinata per garantire la sicurezza e l’incolumità dei migranti in fuga.

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