Il medico legale Andrea Gentilomo ha fornito importanti dettagli durante il processo per l’omicidio di Giulia Tramontano, avvenuto a Senago. Secondo l’esperto, non ci sono segni di difesa da parte della vittima e sembra che sia stata colpita alle spalle. Le lesioni riscontrate sul corpo della giovane, incinta al settimo mese, sono state causate da numerose coltellate che hanno provocato una rapida perdita di sangue. Gentilomo ha escluso la presenza di difetti di coagulazione legati alla gravidanza e ha sottolineato che nessuna ferita è stata inferta al pancione.

Le indagini hanno rivelato che le coltellate sono state inflitte con strumenti da cucina, alcuni dei quali sequestrati in casa sono compatibili con le ferite. Inoltre, è emerso che la vittima e il feto sono stati avvelenati con Bromadiolone, un veleno per topi che provoca gravi effetti collaterali come emorragie interne e dolori addominali. L’esperto Mauro Minoli ha spiegato che il veleno si accumula nell’organismo e può essere rilevato nei capelli, indicando che la somministrazione è avvenuta nei due mesi precedenti all’omicidio.

Le prove raccolte hanno anche evidenziato la presenza di sostanze infiammabili sul corpo della vittima, suggerendo che sia stato dato alle fiamme. Il processo continua con l’ascolto dei testimoni e la ricerca della verità su questo terribile crimine.

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