La città di Milano è stata scossa dalla tragica morte di Tancredi Tarantino, travolto da un treno della metropolitana alla stazione di Cascina Gobba il giorno di Pasquetta. Le autorità stanno attualmente indagando sull’ipotesi di istigazione al suicidio, ma i familiari del 46enne non credono a questa versione dei fatti. Tarantino era il presidente di ReCommon, un’associazione che si batte contro gli abusi di potere e il saccheggio dei territori per creare spazi di trasformazione nella società. Era un operatore nella cooperazione internazionale, con esperienza in Sud America, e si è trasferito a Milano con la moglie e la figlia diventando presidente di ReCommon. Sul sito dell’associazione sono stati pubblicati servizi di denuncia anche contro potenti compagnie petrolifere. Il fratello di Tancredi ha descritto il 46enne come una persona brillante che ripudiava le ingiustizie e si è speso per questo per quasi 30 anni. Le autorità stanno continuando le indagini per cercare di capire cosa sia realmente accaduto a Tancredi Tarantino.

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