Non sono passate nemmeno 24 ore dalla grande manifestazione che ha invaso le piazze della Lombardia per chiedere un freno alle morti sul lavoro, e purtroppo a Magenta si deve già piangere un’altra vittima. Un operaio di soli 36 anni è morto per caduta mentre si trovava sul tetto per dei lavori di ristrutturazione, quando la struttura ha ceduto parzialmente.

Questa nuova tragedia ha scatenato rabbia e amarezza, come sottolinea Marco De Santis della Feneal Uil di Milano, Lodi, Cremona e Pavia. Solo un giorno fa, nelle piazze di tutta Italia si chiedeva lo stop ai subappalti a cascata e l’introduzione della patente a punti per le aziende, per evitare che tragedie come queste si ripetano. Eppure, oggi ci ritroviamo a piangere un altro lavoratore che poteva essere salvato.

Il sindacato, che ieri ha criticato duramente il governo per la mancanza di controlli e di normative adeguate, si unisce al dolore dei familiari e chiede con forza interventi urgenti. È necessario agire subito per evitare che altre vite vengano spezzate in nome del lavoro. È urgente introdurre il reato di omicidio sul lavoro e aumentare i controlli sui luoghi a rischio.

La mobilitazione continua, la campagna “zero morti sul lavoro” non si ferma. È inaccettabile che si esca di casa per andare a lavorare e non si faccia più ritorno. Le istituzioni devono prendere provvedimenti seri e concreti per garantire la sicurezza dei lavoratori. È il momento di agire, prima che un’altra tragedia si ripeta.

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