Una turista varesina in vacanza a Chatillon, Valle D’Aosta, si è trovata involontariamente al centro di una controversia legata a presunti maltrattamenti su un cane. La donna, preoccupata per le condizioni dell’animale, aveva diffuso su Facebook la foto del cane sul balcone e aveva pubblicato l’indirizzo della casa, invitando gli utenti a contattare la polizia locale. Tuttavia, alla fine è stata denunciata per diffamazione.

La polizia locale ha escluso il presunto abbandono del cane già dopo la prima segnalazione della donna, confermando che il cane veniva regolarmente portato a passeggio e che stava bene con la sua padrona. Anche la veterinaria di Utah ha confermato che il cane aveva solo lievi disturbi legati a problemi gastroenterici o tracheiti e che le aveva consigliato di non lasciarlo libero in giardino per precauzione.

La situazione si è complicata a causa delle numerose segnalazioni ricevute dalla polizia locale di Chatillon, tutte legate alla diffusione del post su Facebook. La proprietaria del cane si è costituita parte civile nel processo per diffamazione che si sta svolgendo a Varese, dopo aver subito insulti e minacce tramite il social network.

Il difensore della donna sostiene che la situazione sarebbe potuta essere evitata se la polizia locale l’avesse avvisata per tempo della situazione, anziché farlo dopo otto giorni dalla prima segnalazione. La vicenda mette in luce l’importanza di verificare attentamente le informazioni prima di diffonderle sui social media, per evitare conseguenze negative per tutte le parti coinvolte.

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