Un’operazione congiunta dei carabinieri e della Guardia di Finanza ha portato ieri a 14 arresti richiesti dalla Dda di Milano nei confronti di esponenti della ‘ndrangheta, colpendo nuovamente il Varesotto e l’Alto Milanese. Due degli arrestati, tra cui Salvatore Giacobbe e i figli Angelino e Vincenzo, risiedono in provincia di Varese. Questo gruppo è legato alla potente cosca di Girolamo “mommino” Piromalli della piana di Gioia Tauro e si occupava di varie attività illegali, tra cui il traffico di rifiuti, la gestione di locali e minimarket e le estorsioni.

Livio Pintus e Roberto Cagliani, residenti rispettivamente a Brunello e Saronno, facevano parte di questa organizzazione criminale e erano coinvolti nel recupero dei crediti e nelle attività estorsive. Le intercettazioni ambientali e telefoniche hanno rivelato una vicenda estorsiva avvenuta nella provincia di Varese, coinvolgendo un giovane proprietario di una carrozzeria e Salvatore Giacobbe. Quest’ultimo ha sfruttato la situazione per estorcere denaro e favori al carrozziere, arrivando a controllare completamente l’attività.

La situazione è degenerata quando Giacobbe ha manipolato una disputa tra il proprietario della carrozzeria e un cliente insoddisfatto, utilizzando la violenza e le minacce per ottenere il controllo dell’attività. Questa ingerenza ha permesso a Giacobbe di estorcere denaro e ottenere il controllo effettivo della carrozzeria, utilizzando le risorse a beneficio del suo gruppo criminale. Le estorsioni sono proseguite almeno fino al 2023.

Inoltre, il clan ha esteso la propria influenza a Parabiago, dove Angelino Giacobbe ha preso il controllo di un bar, sfruttandolo per attività illecite e abbandonandolo dopo aver massimizzato gli incassi. Questi sono solo alcuni degli episodi che dimostrano la pericolosità e l’espansione della ‘ndrangheta nel Varesotto e nell’Alto Milanese, sottolineando la necessità di un’azione decisa da parte delle autorità per contrastare questa presenza criminale.

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