PAVIA. Il coraggio di una giovane studentessa ha portato alla luce una terribile vicenda di violenza domestica. La ragazza, all’apparenza come tante altre, ha deciso di rompere il silenzio e denunciare le violenze subite da parte dei genitori. Grazie all’applicazione del Codice rosso, le indagini sono state accelerate e la procura di Pavia ha chiesto il rinvio a giudizio per i genitori, entrambi di origine nordafricana.

Le accuse sono pesanti: maltrattamenti sui figli e violenza sessuale per il padre della studentessa. La giovane ha raccontato di botte e violenze psicologiche subite fin da quando era piccola, in un contesto culturale legato alle tradizioni della famiglia e del Paese d’origine. I genitori imponevano regole rigide sui figli, vietando loro di vestire in un certo modo e di frequentare ragazzi. Ogni deviazione comportava violenze fisiche, come percosse con tubi di gomma e episodi terribili come quello in cui la madre avrebbe legato le figlie di schiena e picchiate.

La denuncia della giovane ha portato alla luce una situazione drammatica, che ha portato alla separazione della famiglia. Mentre la ragazza vive in una struttura protetta in un’altra città, la sorella e il fratello sono stati portati nel paese d’origine. Per loro è stato nominato un curatore speciale e un avvocato che seguirà il procedimento legale.

Oggi, davanti al giudice Guglielmo Leo, si deciderà se accogliere la richiesta della procura e dare inizio al processo contro i genitori accusati, o se proscioglierli. Una storia di coraggio e resilienza che ha portato alla luce un caso di violenza domestica che non può essere ignorato.

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