Nella città di Varese, un uomo di nome Sergio Domenichini è stato coinvolto in un caso di furti presso un’edicola a Porto Ceresio nel maggio del 2019. Dopo aver dimostrato interesse nell’acquisto del negozio e aver trascorso del tempo con il gestore, diversi oggetti sono stati rubati all’interno del negozio, tra cui carte dei Pokémon, giornali, Gratta e Vinci e articoli di cancelleria. Nonostante Domenichini sia stato coinvolto in un altro caso simile in un’altra edicola a Induno Olona, dove degli assegni erano spariti, il Tribunale di Varese ha emesso una sentenza di non doversi procedere nel caso di Porto Ceresio.
La querela presentata nel caso di Porto Ceresio è stata oggetto di discussione tra le parti coinvolte, con l’avvocato della difesa che ha sostenuto che l’azione penale non sarebbe dovuta partire in quanto la querela era stata presentata dalla persona sbagliata. Inoltre, il pubblico ministero ha richiesto l’assoluzione di Domenichini a causa dei dubbi sull’identificazione dell’autore dei furti, nonostante le immagini delle telecamere dell’edicola avessero ripreso il ladro.
I furti sono rimasti senza un colpevole, nonostante Domenichini fosse stato coinvolto in entrambi i casi. La sparizione di una chiave d’ingresso e la successiva scoperta della stessa spezzata nella serratura hanno sollevato sospetti sull’uomo, ma la mancanza di prove concrete ha portato alla decisione del Tribunale di Varese di non procedere con il processo.
Questi due casi hanno messo in luce la complessità del sistema legale e le sfide nel determinare la responsabilità di un individuo in casi di furto. La decisione finale del Tribunale di Varese ha lasciato molte domande senza risposta e ha evidenziato la necessità di una maggiore chiarezza e trasparenza nel sistema giudiziario.