Il prossimo 17 maggio è stata fissata l’udienza preliminare per Enrico Vergani, residente a Carate Brianza, ex funzionario del comando dei Vigili del fuoco di Monza, attualmente in carcere. Insieme a lui, altre quattro persone sono coinvolte nell’inchiesta.
Le accuse riguardano presunta corruzione per forniture al comando monzese, oltre a due ulteriori accuse di truffa ai danni dello stato, a carico di Vergani e di Edoardo Correnti, vigile del fuoco residente a Giussano. I due sono accusati di aver falsamente attestato la propria presenza in ufficio, per un profitto di circa 4mila euro.
La moglie di Vergani, Mariangela Braggiato, è anche lei imputata con l’accusa di riciclaggio, attualmente a piede libero dopo un periodo agli arresti domiciliari. Gli altri coinvolti sono l’imprenditore Sergio Fortini e il gommista Martino Longoni.
L’inchiesta è partita dalla denuncia di un titolare di una ditta di ferramenta di Desio, che ha raccontato ai Carabinieri di aver ricevuto richiesta di tangenti da un vigile del fuoco. Gli accordi illeciti riguardano contratti relativi alla manutenzione e alle forniture per il parco mezzi dei pompieri.
Vergani è accusato di aver abusato del suo ruolo per ottenere mazzette dai fornitori, ricevere regali e intascare beni del Comando provinciale di Monza. I reati contestati dal Pubblico Ministero sono induzione indebita, peculato, corruzione, frode nelle forniture pubbliche, riciclaggio, truffa, commessi nel periodo dal luglio 2021 fino a marzo 2023.