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Uno scandalo di violenze e abusi si è abbattuto sul carcere minorile Beccaria di Milano, dove 13 agenti della Polizia Penitenziaria sono stati arrestati e altri 8 sospesi dalle loro funzioni. Le accuse sono pesanti: maltrattamenti in danno di minori, tortura, lesioni, falso ideologico e addirittura una tentata violenza sessuale. Le indagini hanno portato alla luce un vero e proprio regime di terrore all’interno della struttura, con i minori picchiati, umiliati e sottoposti a violenze continue.

Le testimonianze raccolte dagli inquirenti parlano di botte e aggressioni che duravano anche per tutta la notte, di celle di isolamento utilizzate appositamente per i pestaggi e di ritorsioni per garantire il silenzio delle vittime. I minori venivano picchiati mentre erano ammanettati, con l’utilizzo di sacchetti di sabbia per non lasciare segni evidenti.

Le indagini sono partite da segnalazioni giunte all’Autorità giudiziaria e sono state condotte con l’ausilio di servizi tecnici di intercettazione e telecamere interne all’istituto. Grazie a queste indagini sono emersi numerosi episodi di violenze che hanno portato all’arresto dei responsabili.

Le accuse sono gravi e sconvolgenti, e gettano una luce sinistra su un istituto che dovrebbe essere luogo di riabilitazione e protezione per i minori. È necessario fare luce su quanto accaduto e garantire che simili episodi non si ripetano mai più. La giustizia dovrà fare il suo corso e punire severamente coloro che hanno tradito il loro dovere e abusato del loro potere nei confronti di chi era più vulnerabile.

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