Nella cittadina di Rescaldina si è concluso il processo per l’omicidio di Bouda Ouadia, con l’assoluzione dei quattro imputati. Mohamed El Moundiry e Elhabib Rahoui, difesi rispettivamente dagli avvocati Roberto Grittini e Francesco Paolo Rondena, sono stati scarcerati immediatamente dopo la sentenza emessa dalla Corte d’Assise del Tribunale di Busto Arsizio. Abdelatif Bouda e Mohamed Hakmaoui, difesi d’ufficio, erano latitanti al momento del processo.
L’accusa era stata formulata dal pubblico ministero Carlo Alberto Lafiandra, che aveva chiesto una condanna a 24 anni di carcere per i quattro imputati. Tuttavia, la difesa ha sostenuto che Ouadia è stato ucciso da “fuoco amico”, ipotesi che è stata smentita da una perizia durante il processo.
La vittima, un clandestino di 25 anni senza fissa dimora, è stata uccisa con un colpo d’arma da fuoco al volto il 2 aprile 2022 nel bosco del Rugareto a Rescaldina. Secondo l’accusa, l’omicidio sarebbe stato il risultato di una guerra tra bande di pusher per il controllo del territorio, poiché la zona è nota per essere teatro dello spaccio di droga.
Dopo la sentenza di assoluzione, uno degli imputati ha ringraziato Allah e ha tentato di inginocchiarsi per pregare mentre veniva accompagnato al blindato che lo avrebbe riportato in libertà. Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 60 giorni, ma è probabile che la procura bustocca presenti ricorso in Appello.
La decisione dei giudici potrebbe essere stata influenzata dalla mancanza di prove concrete sull’autore materiale dell’omicidio e dall’incertezza dei testimoni nell’identificare gli imputati presenti sul luogo del delitto.