Il processo sul presunto voto di scambio a Ferno è tornato in aula e oggi, martedì 23 aprile, si è svolta la prima udienza del procedimento. Gli imputati davanti al Tribunale di Busto Arsizio sono l’ex sindaco di Ferno Filippo Gesualdi, difeso dall’avvocato Gianluca Franchi, accusato di voto di scambio, Francesco Murano, i fratelli Geracitano, Mario Curcio, Emanuele De Castro (ex cassiere della ‘ndrangheta di Legnano e Lonate Pozzolo, ora collaboratore di giustizia), insieme ad altri imputati.

Durante l’udienza è emerso che il presunto patto per il voto di scambio è stato mediato da Enzo Misiano, ex consigliere di Ferno legato alla cosca. De Castro ha dichiarato di non aver mai “contrattato” direttamente con Gesualdi, che si è sempre rifiutato di incontrarlo. L’ex sindaco di Ferno si è rivolto ai carabinieri per segnalare le pressioni di De Castro, mediati da Misiano.

Il processo nasce dall’indagine Krimisa che nel luglio 2019 ha colpito la ‘ndrangheta locale guidata da Vincenzo Rispoli. Le indagini hanno evidenziato una contiguità tra Lonate e Ferno, con episodi di turbolenza legati alla spartizione del territorio tra i vertici del clan. Anche il sindaco di Lonate è stato coinvolto in un caso di voto di scambio con la cosca.

L’udienza è stata aggiornata a giugno, quando sarà ascoltata la testimonianza del pentito De Castro. La vicenda continua a coinvolgere diverse personalità legate alla criminalità organizzata e al mondo politico locale.

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