Il “caso padel” del 2022 a Milano ha portato alla luce una serie di dinamiche a rischio che coinvolgono l’hinterland e la provincia. La Prefettura di Lodi ha emesso interdittive a società nell’autunno del 2020, sospettate di essere influenzate dalla ‘ndrangheta. Questo episodio ha evidenziato come lo sport dilettantistico nella zona circostante Milano possa essere vulnerabile all’infiltrazione della criminalità organizzata di stampo mafioso.
Il Comitato per lo studio e la promozione di attività finalizzate al contrasto dei fenomeni di stampo mafioso e della criminalità organizzata, presieduto dal professor Nando Dalla Chiesa, ha sottolineato questa problematica nella terza Relazione al sindaco di Milano. Secondo il Comitato, l’hinterland e le province limitrofe sono terreno fertile per l’azione delle organizzazioni criminali, che possono trovare nelle attività sportive un mezzo per infiltrarsi e prosperare.
È importante adottare misure preventive e di controllo per contrastare questa minaccia e proteggere l’integrità dello sport amatoriale. La collaborazione tra le istituzioni, le forze dell’ordine e le associazioni sportive è fondamentale per garantire la trasparenza e l’etica nello sport e per impedire che la criminalità organizzata possa trarre vantaggio da queste attività.
È necessario vigilare costantemente e agire con determinazione per preservare la legalità e la correttezza nello sport, evitando che episodi come il “caso padel” possano ripetersi in futuro. Solo attraverso un impegno congiunto e una vigilanza costante sarà possibile contrastare efficacemente l’infiltrazione della criminalità organizzata nel mondo dello sport amatoriale.