Caryl Menghetti, accusata di aver ucciso il marito Diego Rota a Martinengo, è apparsa in tribunale per affrontare l’incidente probatorio sulla sua capacità di intendere e volere al momento del delitto. La difesa ha chiesto le dimissioni della perizia psichiatrica per comprendere meglio la situazione.
La donna è stata esaminata da due psichiatri che hanno confermato la sua capacità di affrontare il processo. Tuttavia, resta ancora da stabilire se fosse in sé quando ha commesso l’omicidio. La difesa si è concentrata sulle dimissioni della donna dal Pronto Soccorso poco prima del delitto, nonostante una diagnosi di psicosi. Questo episodio si è aggiunto a crisi precedenti che avevano coinvolto il marito.
La vicenda si complica ulteriormente con la questione del sequestro della casa della coppia, dove attualmente vivono i genitori di Caryl insieme alla nipotina. La donna ha espresso il desiderio che la bambina rimanga con i nonni, anche nel caso in cui lei venisse condannata.
La vicenda continua a suscitare interrogativi e polemiche, con la prossima udienza fissata per luglio davanti alla Corte d’Assise. La situazione è complicata e ancora lontana da una risoluzione definitiva.