La Corte d’Assise d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado a carico di Salvatore Spina, imputato per la morte dell’anziana Diva Borin, ma con una formula “dubitativa”. Secondo i giudici, ci sono elementi indiziari a carico di Spina che potrebbero indicarlo come colpevole dell’omicidio, ma contemporaneamente vi è un dato relativo all’orario della morte della vittima che emerge con una buona probabilità, complicando la situazione. Spina, badante della signora Borin, era stato assolto anche in primo grado, ma la Corte d’Appello ha ritenuto che le prove a suo carico siano sufficienti a sostenere l’accusa. Tuttavia, non è possibile ribaltare la sentenza assolutoria di primo grado a causa delle incertezze legate all’orario della morte della vittima. La Corte ha analizzato diversi elementi, tra cui il movente economico e il comportamento dell’imputato la mattina del 2 marzo 2019, quando la vittima è stata trovata morta. Nonostante gli indizi a carico di Spina, la Corte ha evidenziato delle contraddizioni nelle sue dichiarazioni e ha sottolineato la mancanza di prove concrete che lo collegassero direttamente all’omicidio. Inoltre, l’orario del decesso di Diva Borin è stato un elemento critico nella decisione della Corte, poiché non è stato possibile determinarlo con certezza. In conclusione, nonostante i dubbi sulla colpevolezza di Spina, la Corte ha confermato la sentenza di primo grado, mantenendo una posizione “dubitativa” sull’assoluzione dell’imputato.