BEREGUARDO. Dopo l’estate partiranno i lavori di riqualificazione del ponte in chiatte, il cui stato è compromesso ma non è peggiorato grazie al Ticino in piena che permette alle imbarcazioni di galleggiare. Il progetto è in attesa dell’approvazione di Aipo che sta attendendo alcune integrazioni. Una volta ottenuto il via libera, l’intervento costerà circa 2,2 milioni di euro, finanziato dalla Provincia per risolvere il problema del deterioramento progressivo dell’infrastruttura, utilizzando materiali più resistenti nel tempo.

Attualmente, le condizioni del ponte di barche sono critiche ma stabili. Resta un impalcato danneggiato in diversi punti, assi in legno divelti e lamiere in acciaio rotte e pericolose. Fortunatamente, il livello del fiume è aumentato consentendo alle chiatte di galleggiare, come spiega il presidente del Comitato Ticino 2000, Carlo Maiocchi.

L’intervento previsto sarà complesso: sarà necessario smontare e trasferire le chiatte una per una nel cantiere allestito sulla riva del Ticino, rifarle e poi riposizionarle. È prevista l’eliminazione dell’assito ligneo, sostituito da travi in acciaio e lamiera grecata zincata su cui verrà collocato cemento alleggerito e uno strato di finitura simile al legno. Inoltre, sarà possibile dragare il fiume per evitare accumuli di ghiaia sotto le chiatte e mantenere il ponte in condizioni ottimali.

Il ponte di barche, costruito nel 1913 e ricostruito nel 1946, rappresenta una fondamentale via di collegamento tra Lomellina e Pavese. Dopo anni di segnalazioni dei cittadini, nel 2000 venne rifatto con barconi in acciaio. Ora, grazie a un finanziamento di oltre 2 milioni di euro, verrà sottoposto a un radicale intervento di restyling per garantirne la durata nel tempo.

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