Rolando Politi è tornato a Treviglio per ricordare i suoi nonni vittime del nazifascismo. Nato nella città della Bassa nel 1943, Rolando ha vissuto una storia familiare segnata dalla tragedia dell’Olocausto. I suoi nonni, ebrei trasferitisi da Vienna nel 1938, sono stati vittime della persecuzione nazista. La nonna Rachele è stata deportata ad Auschwitz insieme a Primo Levi, senza fare ritorno. Il nonno Simon, dopo la deportazione della moglie, si è consegnato ai militari e ha perso la vita in carcere a Bergamo.
Rolando, cresciuto a Treviglio, ha deciso di tornare nella sua città natale per chiudere il cerchio familiare e rendere omaggio alla memoria dei suoi cari. Grazie all’opera dell’artista Gunter Demnig, è stata inaugurata una pietra d’inciampo dedicata ai suoi nonni nel 2022. Rolando, insieme ai suoi cugini, ha partecipato all’evento da New York, ma ha voluto tornare di persona per rendere omaggio ai suoi cari e ringraziare la comunità bergamasca per aver mantenuto viva la memoria delle vittime dell’Olocausto.
Durante l’incontro nella sala Viterbi del palazzo della Provincia, Rolando ha raccontato la storia della sua famiglia e ha espresso gratitudine per il sostegno ricevuto nella ricerca delle proprie radici. Il sindaco di Treviglio ha consegnato una pergamena commemorativa a Rolando, sottolineando l’importanza di mantenere viva la memoria storica per le future generazioni.
La pietra d’inciampo posta vicino alla casa dove viveva la nonna di Rolando è diventata un simbolo di memoria e riflessione. In un luogo che oggi ospita giochi e feste, ma che in passato era sede del carcere di Treviglio, la pietra ricorda il tragico destino di Rachele Stern Manas e di tante altre vittime dell’Olocausto. Rolando Politi, con il suo viaggio a Treviglio, ha contribuito a mantenere viva la memoria delle vittime del nazifascismo e a sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza della memoria storica.