L’allarme che squilla nel cuore della notte, la fuga nel bosco, le bombe che illuminano il cielo come fosse già giorno e, il giorno dopo, la scoperta più tragica. Questa è la storia di Santino Bosoni, figlio di Severino Bosoni, una delle vittime dei bombardamenti di Masnago nell’aprile del 1944, che ancora oggi conserva la memoria dolorosa di quei giorni.
Il primo bombardamento avvenne la notte tra il 1 e il 2 aprile del 1944. Severino, all’epoca undicenne, si trovava a letto nella sua casa a Casciago insieme alla sua famiglia. Durante il bombardamento, fuggirono verso gli alberi per mettersi al riparo. Purtroppo, il padre di Santino, Severino, era al lavoro presso la fabbrica di aerei Aermacchi quella notte e si trovò nel bel mezzo dell’inferno. Dopo lo scoppio, Severino cercò di raggiungere la sua famiglia ma fu colpito da un’esplosione lungo la strada.
La notizia della sua morte arrivò alla famiglia solo il giorno dopo. Severino lasciò sua moglie, due figlie e il figlio Santino, che ancora oggi ricorda con dolore quei tragici eventi. Il bombardamento del 30 aprile colpì anche Casciago, causando ulteriori danni e vittime.
Santino ancora oggi ricorda con precisione quei momenti di terrore e fuga nei boschi ogni volta che suonava l’allarme. Le immagini di guerra attuali lo riportano a quei giorni, facendogli rivivere i momenti di paura e dolore. La memoria di quei tragici eventi resta impressa nella sua mente, a 80 anni di distanza.