Nessuna tortura, ma interventi di contenimento con l’uso della forza come reazione. Questa è stata la difesa portata in aula dai primi agenti della Polizia penitenziaria arrestati a Milano. La situazione riguarda il Beccaria, dove si sono verificati episodi di violenza nei confronti dei detenuti.

La Procura ha espresso parere negativo alla scarcerazione degli agenti coinvolti, mentre alcuni di loro sono stati messi ai domiciliari. La questione delle presunte torture al Beccaria ha suscitato grande scalpore e indignazione, con dieci agenti ancora in carcere e tre ai domiciliari.

La situazione è ancora in evoluzione e gli interrogativi sono molteplici. È importante che venga fatta chiarezza su quanto accaduto e che vengano individuate responsabilità e sanzioni adeguate. La sicurezza e il rispetto dei diritti umani all’interno delle carceri sono temi fondamentali che non possono essere trascurati.

È necessario che le istituzioni competenti svolgano un’indagine approfondita per fare luce su questa vicenda e adottare misure concrete per prevenire episodi simili in futuro. La fiducia nella giustizia e nel sistema penitenziario è fondamentale per garantire il rispetto dei diritti di tutti, detenuti compresi.

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